Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara

Autorizzazione per opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali

Autorizzazione per lavori su beni mobili e immobili

Il Codice demanda alla Soprintendenza il rilascio dell’autorizzazione per l’esecuzione di opere e lavori di qualsiasi genere sui beni culturali (art. 21, c.4) previa presentazione, da parte dell’interessato, di un progetto o di una descrizione tecnica delle attività proposte (art. 21. c. 5).

L’istruttoria tecnico amministrativa è affidata ai funzionari responsabili per territorio


Documentazione necessaria per l’autorizzazione all’esecuzione di lavori su immobili di interesse storico-artistico (artt. 21 e 22 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, D.Lgs 42/2004)

Si comunica che le pratiche non complete non saranno accettate, pertanto:

  • L’istanza deve essere indirizzata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, Piazza della Magione – 55100 LUCCA; alla domanda dovrà essere allegato il progetto in tre copie se spedito per posta o in un’unica copia se inviato per pec
  • In caso di presentazione da parte di privati proprietari è necessario allegare una marca da bollo da €16 o, se inviato per pec, il modulo assolvimento imposta di bollo.
  • Il progetto dovrà essere firmato da un Architetto indicando gli estremi del progettista e direttore dei lavori (il progettista dovrà essere regolarmente iscritto ad un Albo professionale e abilitato al tipo di intervento proposto compatibilmente con la normativa che regola l’esercizio e le competenze professionali, art. 52 del R.D. n. 2537/1925 e determinazione dell’autorità per la vigilanza sui lavori pubblici)
  •  Non saranno prese in considerazione istanze inviate tramite siti che offrono servizi di storage esterni a cui non possono accedere gli uffici di questa amministrazione (come da circ. n. 10 della Direzione Generale Organizzazione del 15/01/2019)

 Nella domanda dovranno essere chiaramente indicati:

  1. • comune, località, via e numero civico, foglio catastale, particella/e e subalterni dell’immobile oggetto dell’intervento;
  2. • denominazione del bene;
  3. •  tipo proprietà (privata, ente, condominiale, ecc.) ed estremi della proprietà stessa (per enti e società dovranno essere forniti, oltre agli estremi ad essa riferiti, anche quelli del legale rappresentante; nel caso i lavori interessino più proprietà (multiproprietà, condomini, ecc.) dovrà essere allegato l’elenco completo dei proprietari con i relativi estremi, ed anche quelli di un eventuale amministratore delegato, con copia della delega stessa;
  4. • nel caso in cui la proprietà sia ecclesiastica, è indispensabile che la domanda sia trasmessa attraverso il Vescovo diocesano competente per il territorio o il delegato diocesano, così come stabilito dall’art. 5 c. 1 dell’Intesa fra CEI e Ministero B.A.C. (convenzione stipulata il 26.01.2005 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 103 del 26.01.2005);
  5. • nel caso di Beni Culturali di interesse religioso appartenenti ad istituti di vita consacrata, società di vita apostolica e loro articolazioni, le richieste di autorizzazione devono essere anch’esse inoltrate  per il tramite del vescovo diocesano territorialmente competente (art. 5 c. 2 dell’Intesa fra CEI e MiC convenzione stipulata il 26.01.2005 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 103 del 26.01.2005)
  6. • nel caso l’immobile sia di proprietà privata la domanda dovrà contenere gli estremi del D.M. con cui l’immobile è stato dichiarato di interesse storico-artistico ai sensi del D.Lgs 42/2004 e della L. n. 1089/1939 (si suggerisce di allegare fotocopie del decreto o della notifica).
  7. • tipo dell’intervento proposto
  8. • planimetria generale estratta dal foglio catastale, con la chiara indicazione grafica dell’immobile;
  9. • qualora l’intervento sia riferito ad una porzione dell’edificio, dovrà essere allegata una planimetria generale dell’edificio stesso o del complesso di appartenenza, con chiara indicazione della localizzazione della porzione oggetto di intervento, rappresentata completa di tutti i muri d’ambito, indicati con lo spessore reale;
  10. • planimetrie, sezioni e prospetti o comunque elaborati che consentano una chiara lettura dell’intervento, redatti in scala adeguata, con indicazione dello stato attuale (con proiezione ortogonale delle volte e dei soffitti), dello stato sovrapposto e dello stato di progetto; le quote nelle planimetrie ed il taglio delle sezioni dovranno essere tali da presentare con chiarezza gli interventi proposti;
  11. • relazione tecnica con dettagliata descrizione delle metodologie d’intervento, articolata secondo le varie categorie dei lavori, con l’indicazione dei tempi presumibili di realizzazione;
  12. • nel caso che l’intervento riguardi anche superfici decorate di beni architettonici, schede tecniche relative all’analisi dello stato di conservazione e metodologia di intervento redatte da restauratore in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente;
  13. • relazione storica con notizie riguardanti l’epoca di costruzione dell’immobile, eventuali trasformazioni o restauri ecc., con particolare riferimento alle porzioni interessate dall’intervento proposto;
  14. • documentazione fotografica dello stato attuale (n. 1 originale e n. 2 copia) che illustri in particolare la zona di intervento; nel caso di foto digitali dovrà essere consegnato CD in formato jpg o tif e allegato n. 1 esemplare stampato su carta fotografica.
  15. • documentazione delle eventuali indagini conoscitive e diagnostiche finalizzate all’intervento proposto e preventivamente autorizzate da questa Soprintendenza;
  16. • autocertificazione sottoscritta dal proprietario (allegando copia di un documento d’identità del firmatario ai sensi del D.P.R. n. 445 del 28/12/2000) in duplice copia, che non sono stati eseguiti lavori non autorizzati o che è stata presentata istanza di condono.

Tutti gli elaborati sopra elencati, comprese le fotografie, nonché la domanda, dovranno essere datati e firmati dal proprietario e dal progettista.

In caso di beni di proprietà comunale, gli elaborati sopraccitati potranno essere presentati in due sole copie. In caso di beni di proprietà di Enti Locali gli elaborati dovranno essere firmati, oltre che da un professionista abilitato, anche dal Dirigente responsabile del Settore o Ufficio che presenta l’istanza (art. 107 del D.Lgs 267/2000, Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali).

Si precisa che, ai sensi dell’art. 2 del D.L. 156 del 24 marzo 2006, “se i lavori non iniziano entro cinque anni dal rilascio dell’autorizzazione, il Soprintendente può dettare prescrizioni ovvero integrare o variare quelle già date in relazione al mutare delle tecniche di conservazione”. Da ciò consegue l’obbligo da parte della proprietà di comunicare alla Soprintendenza la data di avvio dei lavori fatti oggetto di autorizzazione, facendo riferimento alla data della stessa.

Si precisa inoltre che, qualora l’istanza presentata non risultasse completa, la Soprintendenza si riserva di richiedere la documentazione mancante, mantenendo peraltro la possibilità di chiedere integrazioni in fase istruttoria.

E’ compito della D.L. presentare a conclusione dell’intervento la relazione finale e la documentazione grafica e fotografica che dia conto dei risultati dell’intervento.

Qualora la proprietà intenda accedere a contributi statali, anche al fine di conoscerne la relativa ammissibilità, dovrà farne richiesta contestualmente alla domanda di autorizzazione come previsto dall’art. 35 del D.Lgs 42/2004 ed allegare il computo metrico estimativo con l’importo totale dei lavori, dichiarando se intenda accedere a detti finanziamenti in un’unica soluzione o per successivi stati d’avanzamento.

L’ammissibilità al contributo statale è subordinata alla verifica di interesse; si suggerisce pertanto che già in sede di richiesta di contributo il titolare del bene provveda ad inoltrare la richiesta di accertamento dell’interesse storico artistico al Segretariato Regionale per la Toscana, al fine di velocizzare le procedure. Nel caso di Beni Ecclesiastici la richiesta deve essere inoltrata dal titolare per il tramite dell’ufficio Diocesano competente.

Qualora la proprietà intenda utilizzare risorse provenienti da erogazioni liberali dovrà presentare alla Soprintendenza, per l’approvazione, la previsione di spesa inerente le attività finanziate.

 


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Ultimo aggiornamento

21 Novembre 2023, 11:27